mercoledì 7 settembre 2022

Bologna, fuori dal centro

La gita a Bologna è iniziata come quasi tutte le mie gite: con grande difficoltà.

Forse, nel mio caso, le difficoltà devono esistere sempre, a prescindere, per ricordarmi di quanto sia bella e complicata la vita.

La prima grande difficoltà è stata capire come arrivare in cima ai colli Bolognesi senza prima perdere parte del motore del Camper, o quanto meno uno specchietto.

Dovete sapere che, al di là del centro Bolognese, noto per il suo splendore e fetore insieme, esistono una serie infinita di strade che si incrociano e si scontrano tra i colli Bolognesi: queste distese immense di verde, tranquillità e colori che riescono a trascinarci fuori dal caos cittadino in meno di quaranta minuti.

Ed è tra questi colli che si incontrano i Bolognesi più amanti della semplicità, che li contraddistingue.

Nel ragionare su quanto sia a portata di mano la serenità, ci siamo imbarcati in una serie di ristoranti e bar illuminati unicamente dalla luna e dalle lampadine calde penzolanti da cavi di nylon improvvisati. Romantico, semplice ed in perfetta armonia con i dintorni.

La prima ed unica notte l'abbiamo passata in un piccolo spazio adibito a parcheggio frequentato per lo più da coppie amorevoli...amoreggianti, insomma (da qui la seconda difficoltà).

La sosta è durata in tutto otto ore, il tempo necessario per renderci conto che no, non c'era alcun terremoto o temporale. I movimenti ed i tuoni dipendevano da chi, meglio di noi, sapeva apprezzare quella notte buia e quella leggera pendenza che noi non potevamo sistemare con i cunei, ma che loro apprezzavano nel sentirsi "trascinati" via dalla realtà meschina, per lasciarli al dolce amore di un abbraccio.

La parte di Bologna che ricordo con più piacere è sicuramente il Santuario della Madonna di San Luca.

Talmente imponente da poter essere ammirato addirittura dall'autostrada, sovrasta l'intera città e pretende di essere raggiunto unicamente a piedi, per apprezzarne gli archi, la struttura, i colori ed il silenzio.

A dire la verità qualche Santo è sceso giù, nell'andare su a piedi, ma comunque sempre in rispettoso e religioso silenzio.

Gli archi del Santuario della Madonna di San Luca sono 666, 500 gli scalini. Portano a quello che un tempo fu Eremo di donne, ritirate in preghiera per fuggire dalla superficialità della vita.
La storia del Santuario l'ho letta rapidamente su Internet e non me ne vergogno: personalmente, apprezzo sempre di più vivere le emozioni sul posto per quello che sento e non per quello che si racconta da generazioni.

Questo posto lo porto nel cuore per diverse ragioni; tra tutte, ricordo che percorsi questi stessi archi diversi anni prima di oggi, in pellegrinaggio sul cammino degli Dei.
La fatica che percepisco ogni volta che mi muovo così lentamente, mi ricorda che nella vita possiamo davvero tutto, basta solo pazientare, provarci, resistere e crederci.
Un passettino alla volta, uno avanti all'altro, fino ad alzare lo sguardo e mirare ciò che cercavamo da sempre.

I colori del Santuario mi ricordano la terra calda di questi anni, l'armonioso e compatto materiale di cui è composto mi ricorda le mani sapienti di chi lo ha disegnato e poi costruito, in un silenzio che rispetta il lavoro ed il pensiero di chi lo ha ideato.

Ad oggi, questo percorso è il più lungo del mondo (e devo ammettere che si percepisce, soprattutto quando fanno 40°).

Il ritorno è sempre più rapido dell'andata, forse perché ormai colmo delle aspettative ripagate (o meno) e quindi privo di speranza nuova.

Il nostro ci ha portati giusto al centro, dove ci siamo fermati per una sosta ristoro prima di riprendere le passeggiate.

Mi sarebbe piaciuto usare la bicicletta, per girarla un po' come fossi vissuta lì da sempre, ma per il poco tempo ed il molto caldo (e l'assenza di bicicletta e la presenza del cane, non da meno), abbiamo optato per i mezzi di trasporto ed i piedi, che rimangono pur sempre il più economico ed ecologico strumento di spostamento.

Il cibo buono, il vino anche meglio e la compagnia insostituibile.

Merita sicuramente un'altra tappa, in tempi più tranquilli, ma nell'attesa, ci spostiamo avanti...

Santuario S.Luca

Colazione sui colli Bolognesi


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